Sin dal suo insediamento il governo Meloni ha dato priorità alla regione dei Balcani, in cui si propone di avere un ruolo di primo piano come paese partner sul versante economico e come facilitatore nel processo di integrazione europea. Una volontà che è stata ribadita dalla conferenza internazionale “L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione” tenuta a Trieste il 24 gennaio scorso.
Martedì 24 gennaio ha avuto luogo a Trieste la conferenza: “L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione”. L’iniziativa della Farnesina ha visti riuniti soggetti politici ed imprenditoriali del mondo italiano e balcanico ed ha riaffermato la già nota volontà dell’attuale governo di svolgere un ruolo di primo piano nella regione. Come affermato dal ministro degli esteri, Antonio Tajani, l’obiettivo della conferenza era quello di sottolineare l’interesse e il ruolo italiano sia in un’ottica bilaterale che veda il paese impegnata in prima linea nella costruzione di una strategia di sistema per la stabilizzazione e la cooperazione con i paesi dei Balcani, sia in un’ottica internazionale in cui l’Italia possa essere un alleato fondamentale e affidabile nel cammino dei paesi balcanici verso l’Unione Europea.
Le principali tematiche trattate sono state: sicurezza, cooperazione economica e cooperazione culturale.
In tema di sicurezza è stato sottolineato il ruolo delle forze armate italiane all’interno delle missioni internazionali che garantiscono la pace in Bosnia ed Erzegovina e in Kosovo. Il ministro Tajani ha inoltre ribadito quanto la stabilizzazione della regione sia rilevante nel contrasto all’immigrazione irregolare che vede nella rotta balcanica una delle principali vie d’ingresso in Europa.
Altro argomento importante è stato il ruolo dell’economia e della cooperazione imprenditoriale, su cui l’Italia sembra voler puntare molto nella convinzione che possa essere la strada per la stabilizzazione della regione e la sua integrazione definitiva nel contesto europeo. Tajani ha affermato di “Credere nella diplomazia economica per essere più presenti nella regione”. L’Italia, che già si attesta tra i principali partner commerciali dei paesi balcanici vuole dunque cementificare il suo ruolo “lanciando una strategia nazionale per potenziare la presenza delle nostre imprese”.
A fare da sottofondo alle tematiche trattate è stata la prospettiva europea della regione. Tra i partecipanti alla conferenza c’era anche il commissario all’Allargamento europeo, Oliver Varhelyi, che, come gli altri presenti, ha sottolineato la necessità di velocizzare il percorso di integrazione europea dei Balcani. Una necessità che, come ormai sappiamo, è resa più impellente dal nuovo contesto geopolitico affermatosi all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina.
In quest’ottica i Balcani sono diventati una regione sempre più calda e soggetta alla “competizione geopolitica” che vede presenti gli interessi di diversi paesi, Russia e Cina in primis. È quindi ora più che mai rilevante per l’Unione rimanere l’opzione più credibile per la regione balcanica. Il rischio è infatti che i paesi dell’area prediligano altre influenze, frustrati anche da un processo d’integrazione così lungo, tortuoso e soggetto a sempre crescenti condizioni.
I Balcani occidentali sono oggi più che mai necessari all’Unione in un’ottica di stabilità e sicurezza e l’Italia ha indubbiamente un ruolo fondamentale, alla luce della sua vicinanza geografica, culturale e storica, per il raggiungimento della piena integrazione. Un ruolo che è stato pienamente accolto dal governo in carica, che ha sin dalla prima ora dato priorità ai Balcani nella sua politica estera.