Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l’Algeria è diventata il primo fornitore di gas dell’Italia.
Lo scorso 18 luglio, ormai già in piena crisi di governo, Mario Draghi si è recato ad Algeri per il IV vertice intergovernativo Italia-Algeria, dove ha incontrato il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Al vertice hanno partecipato anche i ministri degli Esteri Di Maio, dell’Interno Lamorgese, della Giustizia Cartabia e della Transizione ecologia Cingolani. I temi discussi vanno dalla giustizia alla promozione degli investimenti, dalla cooperazione nel settore farmaceutico a quella nella ricerca. In totale sono stati siglati 15 accordi tra memorandum di intesa, protocolli di cooperazione e dichiarazioni di intesa. Tuttavia, quello che probabilmente può essere considerato come il risultato più importante per l’Italia, in un momento delicato quale quello che il Paese sta vivendo a causa della crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, è il rafforzamento del partenariato per la fornitura di gas dall’Algeria.
Nell’ultimo periodo, il partenariato con l’Algeria ha assunto una rilevanza strategica sempre maggiore, in quanto il paese maghrebino, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, è diventato il primo fornitore di gas dell’Italia. In particolare, il gas algerino arriva in Italia tramite il gasdotto Transmed che, passando per la Tunisia, approda a Mazara del Vallo e, da lì, rende possibile il trasporto del gas in tutto il Paese. Su questo punto, Mario Draghi ha dichiarato: “In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese. Nei giorni scorsi, la società algerina Sonatrach ha comunicato il prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia nell’ambito dell’accordo firmato con ENI ad aprile. Si tratta di un’accelerazione rispetto a quanto previsto, e anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni. Collaboriamo anche alle forniture e allo sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica. La transizione energetica è fondamentale per i nostri Paesi e fondamentale per l’Unione Europea”.
Nella stessa giornata del vertice Italia-Algeria, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è recata a Baku per incontrare il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev. L’incontro, durante il quale si è discusso della partnership energetica tra l’Unione europea e l’Azerbaigian, si è concluso con la sottoscrizione di un memorandum di intesa per il raddoppio delle forniture energetiche da Baku a Bruxelles. L’obiettivo è quello di potenziare i volumi di gas trasportati in Europa tramite il Trans Adriatic Pipeline (TAP), gasdotto del Corridoio meridionale del gas, che collega il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) all’Italia.
In una dichiarazione a margine dell’incontro con il presidente Aliyev, von der Leyen ha spiegato: “Questa è già una via di approvvigionamento molto importante per l’Unione Europea, che fornisce attualmente oltre 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. E in pochi anni espanderemo la sua capacità a 20 miliardi di metri cubi. Dal prossimo anno dovremmo già raggiungere i 12 miliardi di metri cubi. Ciò contribuirà a compensare i tagli alle forniture di gas russo e contribuirà in modo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento europeo”. Il percorso verso la diversificazione energetica è lungo e complesso, ma l’esecutivo europeo sembra realmente intenzionato a collaborare con fornitori affidabili, in grado di rappresentare una soluzione alternativa alle risorse provenienti dalla Russia, e di perseguire, in questo modo, una maggiore stabilità dell’Europa.