SODALIZIO TRA ENI E SNOC NELL’EMIRATO DI SHARJAH

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Eni e SNOC proiettate verso lo sfruttamento delle riserve di gas naturale e condensati nel campo di Mahani.

La multinazionale italiana e la compagnia di Stato dell’Emirato di Sharjah (Sharjah National Oil Corporation – SNOC) danno il via allo sfruttamento delle risorse di gas nel campo di Mahani nell’entroterra dell’Emirato di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti. L’avvio della produzione inizia in meno di due anni dalla firma del contratto petrolifero e un anno dopo l’annuncio della scoperta, di cui entrambi i partner detengono una partecipazione del 50%.

L’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha commentato la fruttuosa collaborazione tra Eni e SNOC dichiarandosi orgoglioso per l’importante risultato raggiunto in meno di due anni, valorizzando l’impiego di tecnologie e competenze di alto livello anche in aree considerate “mature”, come l’esplorazione nel territorio di Sharjah. 

La scoperta nel pozzo esplorativo Mahani-1, con portata di 50 milioni di m3 al giorno, è la prima scoperta onshore nella regione dopo ben 37 anni. Le perforazioni, giunte ad una profondità totale di 14.597 piedi, hanno portato alla scoperta di una spessa colonna mineralizzata di gas e condensati all’interno della Formazione della Thamama.

Lo scorso gennaio Sua Altezza Sheikh Ahmed bin Sultan Al Qasimi, presidente di SNOC, ha dichiarato la scoperta di importanza storica, affermando che quest’ultima si rifletterà positivamente in campo economico e sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e di sicurezza energetica dell’Emirato, portando importanti trasformazioni nel settore industriale e in quello commerciale del Paese, riuscendo a soddisfare la crescente domanda di energia per i servizi residenziali, industriali e di utilità pubblica.

Attualmente ricopro il ruolo di Junior Political Researcher presso la Parliamentary Assembly of the Mediterranean. Sono laureata in Relazioni Internazionali ed Analisi di Scenario con menzione alla carriera presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi in Politica ed Economia dell’Ambiente e correlazione in Geopolitica Economica sul futuro delle risorse idriche legate al caso studio della Grand Ethiopian Renaissance Dam. Con IARI, collaboro con l’associazione inglese “Cop26 and beyond” analizzando nelle mie analisi gli impatti del cambiamento climatico su ambiente e società. La curiosità e la ricerca scientifica sono state determinanti nello sviluppo del mio forte interesse per la geopolitica dell’ambiente e delle risorse energetiche. Tra le mie passioni rientrano la geografia, lo studio delle civiltà antiche, prime su tutte l’antico Egitto e l’antica Grecia, e la degustazione di birre artigianali in giro per il mondo.

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