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Missione statunitense nei paesi artici. Gli Stati Uniti cercano intesa con i partner artici
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Il coordinatore statunitense per la regione artica James DeHart, nominato recentemente, ha intrapreso un viaggio nell’Artico con il quale andrà a visitare Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Groenlandia. In questi incontri, per nulla casuali, l’obiettivo sarà tastare il territorio per cercare accordi ed intese con i partner artici. Il tour di DeHart è partito il 22 settembre e terminerà il 12 ottobre. Da sottolineare il fatto che il coordinatore degli Stati Uniti per la regione artica DeHart oltre alle doverose tappe delle capitali, Stoccolma, Helsinki, Oslo, Copenaghen, si fermerà anche a Nuuk, Sisimiut e Ilulissat in Groenlandia, laddove si annidano gli ormai manifesti obiettivi della rinnovata politica statunitense nell’Artico.
Da parte statunitense, questa missione viene pubblicizzata come un impegno che gli Stati Uniti assumono, con l’intento di consultare gli stati rivieraschi della regione, storicamente partner, per sviluppare un approccio integrato e soprattutto equilibrato nell’area. Così facendo, spiega ancora una nota di stampa americana, si getterebbero le basi per una politica incentrata sulla sicurezza, la crescita economica, la tutela ambientale, l’energia ed il sostegno delle comunità indigene. DeHart è stato nominato coordinatore degli Stati Uniti per la regione artica soltanto a luglio 2020. Guiderà la strategia artica del Dipartimento di Stato e l’impegno diplomatico sulle questioni relative all’Artico, in un periodo particolare per la strategia americana nella regione, improntata su forti investimenti e rapidi cambiamenti di fronte.
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Gli incontri che il coordinatore DeHart avrà con le istituzioni dei paesi partner, avranno ad oggetto, oltre alle già citate tematiche, gli aspetti inerenti la trasparenza tra paesi partner e la necessità di rinnovare un dialogo sulla possibilità di una buona gestione dello spazio comune, mediante regole ben definite e con il supporto del Consiglio Artico. Nelle intenzioni alla base dell’incontro, annunciati anticipatamente dallo stesso DeHart, vi sono gli sforzi, condivisi e l’impegno comune per rendere l’Artico un posto sicuro, stabile, prospero e libero da conflitti di sorta.
Il passaggio del coordinatore degli Stati Uniti per la regione artica, non sarà destinato ad essere privo di effetti. Il tour si inserisce appieno nel solco tracciato negli ultimi tempi dall’amministrazione Trump, la quale ha fortemente cambiato gli assetti della geopolitica statunitense, specie riguardo l’Artico. Lo testimoniano i passaggi delle imbarcazioni militari americane nel Mare di Barents, in supporto alle navi norvegesi, ma anche gli accordi con la stessa Norvegia, a carattere prevalentemente militare. A ciò, si aggiunge il rinnovato rapporto tra Washington e Nuuk, con la ricostituzione di un solido rapporto diplomatico. Appare evidente che l’intento degli Stati Uniti sia quello di perseguire un dialogo per una strategia incentrata sulla diplomazia; tuttavia c’è da considerare l’aumento significativo della presenza militare nell’Artico, che potrebbe non essere motivato dalle sole logiche di difesa dei confini.
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