BRASILE E L’ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI AMERICANI (OSA)

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Paulo Abrão è stato rimosso dalla carica di Segretario Esecutivo della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) poco prima della pubblicazione di un rapporto che denuncerebbe gravi violazioni di diritti umani in Brasile

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Il brasiliano Paulo Abrão è stato dimesso dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), dopo essere stato rieletto all’unanimità nel gennaio del 2020 in qualità di Segretario Esecutivo della Commissione Interamericana dei Diritti Umani, e il suo esonero è stato reso noto a pochi giorni dalla pubblicazione di un rapporto che denuncerebbe gravi violazioni di diritti umani in Brasile. Il rapporto riguarderebbe in particolare casi di violenza della polizia, l’operato di milizie, attacchi a minori e retrocessi democratici nel Paese verde-oro dal 2018 fino a settembre 2020. Se da un lato c’è chi afferma che le dimissioni di Paulo Abrão siano frutto di un’evidente pressione, sia del Brasile, sia di altri Stati contrari alle informazioni incluse nel rapporto, dall’altro il Segretario Generale dell’OSA l’uruguayano Luis Almargo ha sostenuto che l’esonero sia la conseguenza di molteplici denunce e reclami da parte di funzionari dell’OSA in merito alla gestione del Segretario Esecutivo della CIDH.

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Le dimissioni del brasiliano Paulo Abrão hanno messo in luce ancora una volta il tema del rispetto dei diritti umani in Brasile in particolar modo durante l’attuale mandato del Presidente Jair Bolsonaro. Dure critiche si fanno strada infatti sia dal fronte interno, sia a livello internazionale. In Brasile il Consiglio Nazionale dei Diritti Umani (CNDH), organo consultivo del Ministero della Donna, della Famiglia e dei Diritti Umani gestito dalla Ministra di culto evangelico Damares Alves, ha appurato che durante il primo anno del governo Bolsonaro (2019) vi sono state azioni concrete, come decreti e provvedimenti, non solo del Presidente della Repubblica, ma anche del governo federale, che hanno permesso la violazione dei diritti umani nel territorio brasiliano. A livello internazionale non mancano infine le accuse da parte di molteplici associazioni di diritti umani, tra cui Human Rights Watch (HRW), Greenpeace e Amnesty International alla gestione di Bolsonaro in materia di diritti umani, in particolare riguardo alle controverse politiche ambientali messe in atto dal governo federale in questi mesi di pandemia di Covid-19.

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