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Sono passate diverse settimane dal grave sversamento di 20.000 tonnellate di gasolio nella Siberia settentrionale che ha riportato all’attenzione globale le problematiche e i rischi connessi all’estrazione di idrocarburi in Artico. La Russia sta pianificando una storica spedizione di diversi scienziati provenienti da 14 diverse istituzioni per analizzare, nella penisola di Tajmyr, zona dello sversamento, il suolo, l’acqua, la biodiversità e lo stato del permafrost. Valentin Parmon, direttore scientifico della spedizione, afferma che si tratta di un evento storico, da ormai diverse decadi, infatti, non avveniva organizzata una spedizione scientifica del genere diretta al di sopra del Circolo Polare Artico. Le cause del disastro di fine Maggio scorso sono ancora da accertare, di sicuro, le più plausibili sembrano essere il cedimento di permafrost e uno stato piuttosto trasandato delle cisterne. A prescindere dalle cause, è importante constatare come questo incidente debba servire da monito per il futuro, dato che incidenti e sversamenti si stanno susseguendo a ritmi davvero preoccupanti.
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Infatti è del 12 Luglio la notizia di un’altra fuoriuscita di gasolio di 44,5 tonnellate nel villaggio di Tukhar situato vicino al fiume Bolshaya Kheta, non troppo distante da Noril’sk. Un incidente di tutt’altre proporzioni e che, grazie ad un pronto intervento dei servizi d’emergenza, è rimasto estremamente circoscritto e non ha causato danni all’ambiente circostante. Il surriscaldamento globale e il conseguente scioglimento del permafrost possono davvero mettere in pericolo l’ambiente artico e a pagarne il prezzo più caro sono le comunità locali ed indigene che delle risorse naturali artiche ne fanno anche motivo di sopravvivenza. Popolazioni come i Dolgans, i Nenets, i Nganasans, gli Evenki e gli Enets cacciano, pescano e allevano renne nelle zone poco a Nord di Noril’sk. Vladimir Potanin, chief executive di Nornickel dichiara che “Nornickel, as the region’s leading industrial developer, is aware of its responsibilities and intends to revise its approach to industrial ecology based on the results of the … expedition.”
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Dal prossimo anno spetterà alla Russia la presidenza del Consiglio Artico, massima espressione istituzionale della governance artica. Lo sviluppo sostenibile dell’Artico è una priorità della strategia di Putin per il biennio di presidenza che verrà inaugurato l’anno prossimo. Il presidente russo dovrà però lavorare molto anche sulla credibilità e sulla legittimità della Russia, sicuramente ridimensionata da questi ultimi eventi, di guidare la governance artica.
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