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Le rotte artiche sembrano rimanere in cima alle priorità del Cremlino. Pandemia e crollo del prezzo del petrolio non intaccano le ambizioni russe in artico, Mosca pianifica il lancio di un network di satelliti per incrementare sicurezza e controllo sulla Northern Sea Route (NSR).
Che le rotte artiche stiano godendo di una rinnovata attenzione non è più un segreto per nessuno. Il progressivo ritirarsi dei ghiacci, infatti, sta rendendo le acque polari percorribili per un arco di tempo sempre più esteso nel ciclo annuale con una parallela diminuzione dei rischi. Tuttavia, alcuni tratti rimangono più insidiosi di altri. Il report che il Pame ha recentemente diffuso, evidenzia come il traffico lungo le rotte artiche abbia visto un incremento considerevole negli ultimi anni. Un traffico di natura commerciale, turistica e di ricerca scientifica di cui la NSR ne rappresenta una delle rotte più attraversate. La United Nations Convention on the Law of the Sea (UNLCLOS) stabilisce che l’intero corso della NSR si colloca all’interno della Zona Economica Speciale della Federazione Russa. Vantaggio non indifferente, dato che la rotta si estende dallo stretto di Bering, attraverso il Mare di Kara, per poi giungere alle porte dell’Europa.
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Dal report sulla strategia artica del 2019 del Ministero della Difesa americano si evince che, gli obblighi riservati alle imbarcazioni che decidono di attraversare le acque russe, sono già stati definiti eccessivamente stringenti.E’ del 23 Aprile 2020 la notizia che Putin, considerando anche la vastità dell’area in cui si estende la NSR, ha deciso di incrementarne il controllo con il lancio di un network di satelliti per migliorare la comunicazione satellitare e il telerilevamento. Il piano prevede il lancio di 4 satelliti Express-RV entro Dicembre 2025. Roskosmos, l’agenzia spaziale russa, specifica che il sistema è volto a migliorare le comunicazioni anche oltre l’ottantesimo parallelo per rompighiaccio, navi mercantili, spedizioni per la ricerca scientifica, operazioni di salvataggio e previsioni meteorologiche. Entro Giugno 2021, inoltre, Mosca pianifica anche un centro di spedizione che riceverà ed elaborerà dati utili per la gestione del traffico navale lungo la NSR.
Tutto ciò rientra nel programma spaziale 2019-2022. L’ambizioso piano che la Roskosmos lanciava nel 2014 per il decennio 2015-2025 prevedeva un budget di 2.315.13 miliardi di rubli e l’acquisto di 180 veicoli spaziali entro il 2025. Nel corso degli anni, numerosi sono stati i tagli del budget dovuti alla contrazione dell’economia russa che comunque, stando alle parole dell’allora Primo Ministro Medvedev del 23 Gennaio 2019, si attestava a 515 miliardi di rubli per i tre anni a venire.Sembra quindi che l’impatto della crisi globale attuale sul mercato degli idrocarburi non abbia scalfito le intenzioni di Mosca di puntare sulla NSR come veicolo di sviluppo non solo del Nord russo, ma rivolto a tutto il Paese. La capillarità del controllo sullo spazio artico sotto la sovranità russa rimane, quindi, in cima alle priorità del Cremlino.
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