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Italia e Russia più vicine. L’incontro tra i ministri della Difesa di Roma e Mosca stabilisce un nuovo periodo di collaborazione tra i due paesi: intervento militare congiunto ed investimenti nelle attività di ricerca nell’Artico.
L’Artico è ormai un’area ricca di interessi. In gioco non solo le forze artiche ma anche paesi geograficamente distanti. Il tutto si riducce ad un gioco di forze che vede primeggiare la Russia senza ombra di dubbio, con le altre potenze che compiono sforzi nell’ottica di porsi come interlocutori in chiave anti-russa. Nel frattempo inizia una nuova fase di cooperazione tra Italia e Russia che avrà come oggetto la programmazione in diversi ambiti. Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo a margine della riunione del formato con le autorità italiane.
Il progetto in questione rientra ll’interno del progetto europeo e nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, inoltre è alla base dell’architettura di sicurezza italiana, con la percezione che vada instaurato un dialogo con la Russia, ritenuta player fondamentale sugli scenari internazionali. Il Ministro della difesa italiano Lorenzo Guerini ha dimostrato soddisfazione per un incontro con la Russia, consapevole che questo incontro pone le basi per lo sviluppo di un confronto regolare. Il confronto duraturo non è il solo intento previsto dall’incontro. Vi è ampio spazio per confrontarsi in termini di rapporti bilaterali e per predisporre la presenza di militari di entrambi i paesi sugli vari territori, tra cui quelli artici.
La cooperazione tra Italia e Russia sarà a tutto tondo: le aree interessate dalla cooperazione non saranno solo quelle “calde” dei diversi scenari africani o mediorientali, laddove l’intervento previsto è appunto, militare. Ma vi è appunto anche l’Artico, pensato come esperienza laddove incrementare i processi di ricerca comune, con un lavoro che veda ricercatori italiani e russi, lavorare gomito a gomito. Proprio in quella zona vi sono ampi margini per la collaborazione in questione, e la presenza italiana è già importante, in particolare per le ricerche scientifiche.
L’accordo è attualmente fine a se stesso, senza ripercussioni nell’immediato. Tuttavia lo stesso, si inserisce nell’ambito di un insieme di contatti tra i due paesi che vedono l’Italia avvicinarsi a Mosca per svariati motivi. Complice la dipendenza dalle fonti energetiche russe, da parte di Italia e Unione Europea, ma anche la volontà di dire la propria in uno scenario sempre più interessante. Per la Russia invece è opportuno tenere buoni rapporti in Europa mentre si incrementa la propria presenza nell’Artico, dando dimostrazione del proprio potenziale. L’accordo pone l’accento su quello che risulta essere la Russia nell’Artico: un protagonista, assolutamente da non sottovalutare.
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