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Dopo aver conservato per ben 47 anni lo status di Stato membro Ue, il 31 Gennaio a mezzanotte è stata ammainata la bandiera del Regno Unito in tutte le sedi istituzionali dell’Unione. E’ stata così sancita la separazione definitiva tra Londra e Bruxelles, questo inizio del 2020 ha chiuso il capitolo Brexit, che andava avanti dal lontano referendum del 2016. La data è già passata alla storia come la prima volta in cui un paese membro decide di recedere dai trattati Ue e abbandonare l’unione. Fin dalla sua nascita nel 1952, la costruzione dell’Unione europea è stata caratterizzata da vari processi di allargamento verso i paesi europei. Brexit ha davvero creato un precedente senza eguali.
È evidente ormai per tutti, sia per i cittadini europei che per gli stati membri ed anche per i grandi osservatori oltre confine che l’Ue sta attraversando da circa un decennio una fase di debolezza e di declino. tante saranno le sfide da affrontare per i prossimi anni, se qualcuno pensa che continuando con questa versione dell’Europa si possa avere una qualche possibilità di riuscita, è soltanto un utopista. Un Europa debole e priva di capacità di attrazione non è più tollerabile e sopportabile.
Con la definitiva uscita del Regno Unito si aprirà una nuova fase per Bruxelles, già annunciata dalla Commissione Europea guidata da Ursula Von der Leyen. L’idea è proprio quella di ripensare e riformare l’Unione, darle un nuovo impulso e una nuova anima, da qui ai prossimi 5 anni bisognerà mettere in piedi un’unione all’altezza del futuro e di proiettarla verso quel sogno europeo, i cui padri fondatori avevano già disegnato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
La commissione ha infatti da poco aperto la procedura che definirà per i prossimi sette anni il nuovo bilancio europeo, ovvero quel documento conosciuto da tutti a Bruxelles come Multiannual financial framework. Ma ciò che sa di cambiamento è l’idea di Ursula Von der Leyen di mettere al centro i cittadini europei, da qui ai prossimo anni, tutti saranno chiamati a esprimere la propria opinione per riformare l’Europa. Per quanto riguarda gli Stati membri, la Commissione vuole dare vita ad una mega conferenza della durata di 2 anni, in cui tutti i governi europei possano discutere e delineare il nuovo assetto istituzionale della moderna Ue.
Se si osserva tutto il processo di integrazione ed avanzamento Ue, ci si accorge che l’unione è diventata ciò che è, attraverso un modello di stop and go, ovvero l’integrazione tra i paesi europei è stata più veloce e profonda proprio quando l’Europa attraversava un momento di crisi che da li a poco l’avrebbe portata al collasso. Probabilmente ci risiamo ancora, questo fa ben sperare che possa rivelarsi un’altra fase storica in cui verrà compiuto un ulteriore passo avanti dall’Unione.
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