Per tutta l’umanità, la posta in gioco non potrebbe essere più alta. La crisi climatica si è intensificata e quotidianamente l’uomo deve scontrarsi con gli effetti catastrofici di condizioni meteorologiche estreme.
Oltre a quelle naturali, tra le tempeste crescono di giorno in giorno le critiche sulle posizioni dell’industria cinematografica Hollywoodiana, che –secondo i più- niente o quasi niente sta facendo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di agire contro il cambiamento climatico. Nel 1989 fu lanciata l’Environmental Media Assn, il cui scopo è quello di incoraggiare gli artisti nel cinema, in TV e nella musica a incorporare temi ambientali nel loro lavoro.
Il Natural Resources Defense Council (NRDC), una no profit internazionale, ha da poco avviato un programma che supporti logisticamente e aiuti gli sceneggiatori e gli showrunner di Hollywood a realizzare contenuti d’intrattenimento che si dedichino a tematiche ambientali.
Negli Stati Uniti, la politicizzazione del dibattito sui cambiamenti climatici dall’inizio degli anni ’90 ha rappresentato un enorme ostacolo all’azione. Più di recente, l’agenda dell’amministrazione Trump sulle politiche ambientali è stata molto incisiva in senso negativo. I cineasti, svolgono un ruolo importantissimo, cioè educare il pubblico sulla necessità di un’azione urgente negli anni a venire.
La Columbia Journalism Review e la rivista The Nation hanno lanciato un’iniziativa chiamata: “Covering Climate Now” per incoraggiare le organizzazioni giornalistiche a dedicare più tempo e più spazio nei programmi televisivi, ai temi relativi ai cambiamenti climatici, negli otto giorni che precedono il vertice delle Nazioni Unite. Le riviste CBS News, Bloomberg News, Nature and Science sono tra le oltre 150 in tutto il mondo che si sono impegnati a partecipare.
Altro esempio, isolato, è quello della produttrice Susan Zirinsky che dopo essere diventata presidente della CBS News a gennaio ha da subito avviato una serie settimanale, “Earth Matters” dedicata alle questioni.
Quale importante industria cinematografica, Hollywood può essere un ottimo attore di cambio nelle persone, attraverso i propri contenuti, inoltre la crescente coscienza verde di attori e produttori ha contribuito ad apportare alcuni cambi: alcuni programmi TV hanno sostituito la carta con dispositivi elettronici. Un numero crescente di produzioni ora cerca di compensare il proprio impatto ambientale donando denaro per preservare una parte della foresta pluviale amazzonica.
Quello che ci si può aspettare è che sempre più film e programmi TV possano svolgere lo stesso ruolo di agente di cambiamento culturale sull’ambientalismo, così come già è avvenuto in passato per la guida in stato d’ebrezza, il fumo, il razzismo e i problemi di uguaglianza.
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